Sala della Vecchia Pescheria

Rendering & Dotazioni

NOME  Sala della Vecchia Pescheria

POSIZIONE  Piano 1

CAPIENZA  36 sedute sala intera

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Elegante e funzionale, finiture di alto pregio, pareti in legno di faggio fonoassorbenti e fonoisolanti con pavimenti in legno di ciliegio. Palco e sedute imbottite Thonet, dotate di tavoletta di scrittura.

DOTAZIONI DI STRUTTURA

  • ƒ luce naturale con sistema di oscuramento elettrico sezionabile;
  •  illuminazione di sala dimmerabile sezionabile;
  • ƒ impianto di illuminotecnica con luci dimmerabili;
  •  tavolo di presidenza e podio;
  • ƒ impianto di amplificazione per il parlato con microfoni a filo e radiomicrofoni;
  •  impianti di videoproiezioni appesi per proiezioni in vari formati per ogni porzione di sala;
  •  schermo per proiezione frontale in varie dimensioni e videoproiettore;
  •  1 telecamera component;
  •  dotazione capillare di connessioni audio, video, illuminotecnica e allacci elettrici;
  • ƒ monitor LCD sul tavolo di presidenza e sul podio;
  • ƒ regia mobile in sala;
  •  wi-fi ad alta densità;
  •  monitor LCD sul tavolo di presidenza e sul podio;
  •  1 ingresso sul perimetro della sala
  •  monitor digital signage personalizzabile all'ingresso della sala.

Scheda Tecnica

SALA INTERA

Altezza  4,20 mt
Area lorda  55,29 mq
Dimensione LxH  7,30 x 7,40 mt
Posti  36

Visita virtuale

L’origine del nome nei luoghi storici di Rimini

La Sala della Vecchia Pescheria prende il suo nome dalla classica mole della vecchia Pescheria della città che si apre, quasi come una chiesa a tre navate, su un lato di Piazza Cavour. Le volute sinuose che la uniscono agli ambienti circostanti tradiscono la sua origine in epoca barocca, nel 1747, su progetto dell’architetto riminese Giovan Francesco Buonamici. Come ancora oggi ricorda l’iscrizione sulla facciata, il Porticus Piscarias fu pagato con i soldi dei pescatori, che parteciparono alla spesa in proporzione alla grandezza delle loro barche. Per secoli il vivace mercato del pesce si è svolto sui lunghi banchi in pietra d’Istria, con l’ausilio dell’acqua che vi scorreva al di sotto, proveniente dalle quattro fontane angolari in forma di pesci guizzanti.